Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: il futuro che vogliamo

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Nel panorama globale, la sostenibilità è diventata una priorità cruciale per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche del nostro Tempo. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite rappresenta un ambizioso impegno a livello mondiale per affrontare queste sfide e costruire un futuro più equo, resiliente e sostenibile entro il 2030.

Contenuti dell’articolo:


Che cos’è l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si sta rivelando come una delle sfide più importanti del terzo millennio. Si tratta di un percorso che mira a conciliare lo sviluppo con la tutela dell’ambiente e soddisfare le esigenze delle persone attuali senza compromettere quelle delle generazioni future.

L’Agenda 2030 è composta da 17 obiettivi, noti come Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), e rappresenta una risposta globale alle urgenti sfide che affliggono il nostro Pianeta, come la lotta alla povertà, alla disuguaglianza sociale e al degrado dell’ambiente.

I tre elementi fondamentali dell’Agenda 2030

La realizzazione degli obiettivi SDGs entro il 2030 rappresenta l’impegno preso nel settembre 2015 dai 193 Stati membri delle Nazioni Unite. Questo impegno si fonda su tre pilastri fondamentali: proteggere l’ambiente, promuovere l’inclusione sociale e sostenere la crescita economica.

Tutela dell’ambiente

La preservazione dell’ambiente rappresenta un elemento di primaria importanza nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il cambiamento climatico, con il suo impatto devastante, minaccia le risorse vitali di vaste popolazioni nelle regioni meno sviluppate e impatta notevolmente le attività economiche e industriali nei paesi altamente industrializzati.

Per affrontare questa sfida, l’Agenda 2030 promuove la necessità di un impegno congiunto tra gli Stati membri delle Nazioni Unite per la tutela dell’ambiente. Un esempio eloquente di tale impegno è emerso in Italia nel corso del 2022, quando si è proceduto a modificare le disposizioni degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana. Queste modifiche sono state apportate con l’obiettivo di integrare la salvaguardia dell’ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione, riconoscendo così la natura come un bene primario costituzionalmente protetto.

Inclusione sociale

L’inclusione sociale rappresenta un ulteriore elemento cardine dell’Agenda 2030. La mancata integrazione sociale costituisce un ostacolo significativo nella lotta contro la povertà e nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Negli ultimi tempi, la disuguaglianza sociale è aumentata in molti Stati e il divario tra ricchi e poveri si è moltiplicato, causando ulteriori disparità che limitano la possibilità per molti soggetti di contribuire attivamente alla vita sociale, culturale, politica ed economica del Paese. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile mira quindi ad aumentare i tassi di crescita del reddito per i più poveri e a ridurre le disuguaglianze all’interno e tra gli Stati membri delle Nazioni Unite.

Crescita economica

Il Rapporto della Confederazione Europea dei Sindacati del 2020 ha evidenziato come, senza misure di adattamento, l’Europa rischia di perdere oltre 300.000 posti di lavoro entro il 2050. Questo scenario mette in evidenza come la sostenibilità ambientale non possa prescindere dalla sostenibilità economica e quella sociale, come illustrato dall’approccio Triple Bottom Line, proposto dal sociologo ed economista inglese John Elkington nel 1994.

La sostenibilità economica genera ricchezza e favorisce lo sviluppo dell’impresa, mentre, la sostenibilità sociale mette al centro l’individuo, riconoscendo il benessere delle persone come una componente essenziale per il progresso sostenibile.

Lavorare su entrambi questi fronti diventa quindi imperativo per ridurre la presenza di lavori precari e inumani, che molte persone sono costrette a sostenere quotidianamente, e per affrontare il problema del sottoinvestimento e del sottoconsumo, che non fa altro che incrementare le disuguaglianze sociali e ostacolare lo sviluppo sostenibile ed economico del Pianeta.
I lavori precari non solo minano la dignità dei lavoratori ma anche la stabilità economica delle comunità. Inoltre, l’insicurezza lavorativa impedisce alle persone di pianificare per il futuro e di contribuire appieno alla società.

La sostenibilità sociale richiede quindi un impegno concreto per garantire condizioni di lavoro eque, stipendi dignitosi e opportunità di crescita professionale.

Verso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

L’implementazione del percorso verso un futuro sostenibile richiede inoltre un adeguato finanziamento per ciascun Paese. A tal proposito, in questi anni, l’Unione europea ha allocato notevoli risorse per sostenere lo sviluppo di un’economia verde e circolare all’interno dei 193 Stati membri. A titolo esemplificativo, ogni anno, l’Italia riceve 15 miliardi di euro dall’Unione Europea per implementare i seguenti obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Obiettivo SDGs 1: porre fine ad ogni forma di povertà a livello globale

Attualmente, una significativa proporzione, pari al 20% della popolazione mondiale, vive al di sotto della soglia di povertà estrema, definita come un reddito giornaliero inferiore a 1,25 dollari. Tale condizione economica affligge milioni di individui, i quali si trovano a guadagnare appena al di sopra di questa soglia. La povertà, tuttavia, non si limita esclusivamente alla carenza di risorse finanziarie o materiali, si manifesta anche tramite l’accesso limitato all’istruzione, alla nutrizione e alla partecipazione ai processi decisionali a livello istituzionale.

In questa prospettiva, l’Agenda 2030 pone come obiettivo prioritario la completa eradicazione della povertà, basandosi su approcci sociali e sostenibili. Questo ambizioso obiettivo richiede una serie di misure strategiche, come lo sviluppo di politiche internazionali solide, finalizzate a sostenere accelerati investimenti nelle iniziative di contrasto alla povertà, e la diminuzione della vulnerabilità dei Paesi più fragili di fronte agli impatti devastanti di eventi estremi, come shock economici repentini.

Obiettivo SDGs 2: sconfiggere la fame

L’agricoltura, la silvicoltura e la pesca costituiscono pilastri fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e combattere la povertà. Tuttavia, l’impatto del cambiamento climatico e l’utilizzo non sostenibile delle risorse naturali stanno minacciando seriamente la produzione alimentare.

La degradazione dei suoli, l’inquinamento dei fiumi e degli oceani, la deforestazione e la perdita di biodiversità stanno erodendo la capacità del sistema agricolo globale di assicurare un’adeguata nutrizione per l’intera popolazione mondiale e di generare redditi dignitosi per i produttori rurali. Si stima che circa 795 milioni di persone soffrano la denutrizione.

Per affrontare questa critica sfida, l’Obiettivo SDGs 2 comprende una serie di iniziative di ampia portata. Tra queste, rientrano la trasformazione profonda del sistema alimentare e agricolo; la conservazione della biodiversità nelle coltivazioni; l’aumento del reddito per i piccoli agricoltori e l’eliminazione delle barriere commerciali e distorsioni nei mercati agricoli globali.

Investire nei piccoli agricoltori, sia donne sia uomini, è la strada migliore per sconfiggere la fame e aumentare la sicurezza alimentare globale.

Obiettivo SDGs 3: assicurare la salute e il benessere per tutti e a tutte le età

La promozione di uno stile di vita salutare e il benessere per tutte le fasce d’età costituiscono pilastri imprescindibili per il raggiungimento dei principi dello sviluppo sostenibile. Sebbene siano stati compiuti notevoli progressi nella prolungazione dell’aspettativa di vita, persistono sfide significative legate alla salute infantile e materna, nonché alla gestione di malattie come l’HIV, l’AIDS e la malaria.

In considerazione di tali questioni, le Nazioni Unite hanno deliberato di incorporare, tra gli 17 obiettivi dell’Agenda 2030, l’imperativa necessità di ridurre la mortalità materno-infantile; eradicare epidemie in ogni forma; promuovere il benessere mentale e instaurare un sistema di copertura sanitaria universale.

Obiettivo SDGs 4: garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva

L’accesso a un’istruzione di alta qualità rappresenta un passo fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone e perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, a livello globale, si stima che circa 103 milioni di giovani non abbiano ancora acquisito competenze di base in lettura e scrittura, con oltre il 60% di questa cifra costituito da donne. Nei paesi in via di sviluppo, ben 57 milioni di bambini continuano a essere privati dell’opportunità di apprendimento.

Per adempiere a queste responsabilità, l’Obiettivo SDGs 4 si prefigge di garantire un accesso equo all’istruzione di qualità a tutti i livelli entro 2030, promuovendo al contempo maggiori opportunità di borse di studio, l’aumento del numero di insegnanti qualificati e l’eliminazione delle disparità di genere nell’ambito dell’istruzione.

Solo attraverso queste misure congiunte si potrà aspirare a un futuro in cui ogni individuo possieda l’opportunità di sviluppare pienamente il proprio potenziale attraverso l’istruzione.

Obiettivo SDGs 5: promuovere la parità di genere

La parità di genere, ben oltre il suo status di diritto umano fondamentale, si configura come una condizione essenziale per la costruzione di una società prospera e sostenibile. Tuttavia, donne e ragazze continuano a fronteggiare discriminazioni e abusi in tutte le regioni del globo.

In particolare, alcune regioni del mondo – come l’Africa subsahariana, l’Oceania, e l’Asia occidentale – presentano ancora ostacoli significativi per l’accesso delle ragazze all’istruzione primaria e secondaria. Inoltre, nel Nord Africa, la partecipazione delle donne all’occupazione in settori al di fuori dell’agricoltura si attesta a meno di un quinto del totale.

È proprio per far fronte a tali problematiche che l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si impegna a sostenere attivamente l’emancipazione femminile; abolire ogni forma di discriminazione di genere e a porre fine a pratiche abusive come la tratta di spose bambine, i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili.

L’uguaglianza di genere non è solo un obiettivo da perseguire, ma un’imperativa necessità per la creazione di un mondo equo e progressista per tutti.

Obiettivo SDGs 6: assicurare a tutti la disponibilità dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

Abbondanti riserve di acqua dolce caratterizzano il nostro pianeta; tuttavia, un numero significativo di persone in tutto il mondo continua a vivere senza accesso a fonti d’acqua sicure e adeguate per il consumo umano. Stime rivelano che circa 1,8 miliardi di persone a livello globale sono costrette a fare ricorso a fonti d’acqua contaminate da agenti patogeni, il che aumenta il rischio di malattie come la diarrea. È ancor più tragico sapere che ogni giorno, circa 1000 bambini perdono la vita a causa di malattie diarroiche legate a problemi di accesso all’acqua e all’igiene.

Per affrontare queste sfide cruciali, le Nazioni Unite hanno delineato una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2030. Tra questi, primeggia l’Obiettivo 6 che si impegna a garantire un accesso universale all’acqua potabile, ponendo un’attenzione particolare sulla gestione sostenibile delle risorse idriche e delle infrastrutture igienico-sanitarie. Tale Obiettivo si promuove inoltre di incoraggiare l’adozione di pratiche igieniche appropriate e politiche volte a tutelare gli ecosistemi acquatici.

È nostro dovere comune perseguire questi obiettivi con impegno e determinazione, poiché il benessere di molte vite e il futuro del nostro Pianeta ne dipendono.

Obiettivo SDGs 7: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

Allo stato attuale, è allarmante notare come una persona su cinque nel mondo non disponga di accesso a fonti moderne di energia elettrica, e che circa tre miliardi di persone continuano a dipendere da risorse quali legna, carbone, carbonella o concime animale per le proprie necessità di cottura e riscaldamento. Questa realtà rappresenta un motivo di preoccupazione e richiede l’adozione di misure immediate.

L’Obiettivo 7 dell’Agenda 2030 si concentra specificamente su questa tematica, promuovendo l’adozione di energie rinnovabili nella produzione di energia. Incentiva l’implementazione di pratiche all’avanguardia per ottimizzare l’efficienza energetica a tutti i livelli e sostiene attivamente la ricerca e lo sviluppo di tecnologie legate all’energia pulita.

Affrontare questa sfida richiede un impegno da parte di tutti, sia a livello globale che locale, in modo da rispondere in maniera adeguata alle complesse questioni energetiche che caratterizzano il nostro Tempo.

Obiettivo SDGs 8: incrementare la crescita economica e i posti di lavoro dignitosi

Attualmente, il tasso di disoccupazione a livello globale registra un aumento, mentre quasi 2,2 miliardi di individui vivono con un reddito inferiore a 2 dollari al giorno. Tale scenario sottolinea con chiarezza l’urgente necessità di creare un ambiente lavorativo equo, inclusivo e sostenibile, nel quale le opportunità di lavoro dignitoso siano accessibili a tutti, senza discriminazioni, e siano tutelati i diritti fondamentali dei lavoratori.

Le Nazioni Unite, consapevoli del ruolo cruciale del lavoro nel progresso sociale ed economico, si impegnano a creare le condizioni indispensabili per garantire che ogni individuo nel mondo abbia accesso a opportunità lavorative significative. In particolare, l’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 promuove l’aumento dei posti di lavoro dignitosi e una crescita economica sostanziale.

Obiettivo SDGs 9: promuovere infrastrutture sicure, industrie sostenibili e l’innovazione

L’industrializzazione inclusiva e sostenibile si configura come una chiave fondamentale per migliorare la produttività a livello globale, introdurre soluzioni tecnologiche rispettose dell’ambiente e generare reddito e opportunità di lavoro. Si stima che ogni posto di lavoro creato nell’ambito dell’industria manifatturiera sostenibile possa contribuire a generare ulteriori 2,2 posti di lavoro in altri settori economici. Inoltre, secondo le proiezioni, entro il 2030 il settore delle energie rinnovabili è destinato a generare circa 20 milioni di posti di lavoro a livello globale.

Nel contesto italiano, il Rapporto di GreenItaly 2021 evidenzia un notevole aumento delle opportunità occupazionali legate ai green jobs e dimostra come queste possano tradursi in significative occasioni di lavoro, contribuendo al contempo alla riduzione dell’impatto ambientale.

“Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile” è questo l’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Obiettivo SDGs 10: ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni

Nel corso degli ultimi decenni, si è assistito a un incremento significativo delle disuguaglianze sociali, economiche e politiche, sia all’interno dei confini nazionali che fra le Nazioni. Una delle principali cause di questa crescente disparità è rappresentata dalla mancanza di politiche universali che tengano adeguatamente conto delle esigenze delle fasce di popolazione più svantaggiate ed emarginate.

A titolo esemplificativo, nei paesi meno sviluppati, i bambini appartenenti al 20% più povero della popolazione affrontano un rischio significativamente più elevato di mortalità infantile prima dei cinque anni rispetto ai loro coetanei provenienti da famiglie più benestanti. Inoltre, le donne che vivono in zone rurali hanno una probabilità maggiore di perdere la vita durante il parto rispetto a quelle che risiedono in aree urbane.

Per affrontare queste problematiche, le Nazioni Unite hanno stabilito che l’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sia dedicato a ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni, con l’obiettivo specifico di incrementare il reddito del 40% della popolazione appartenente al ceto sociale più svantaggiato.

Obiettivo SDGs 11: rendere le città più inclusive, sicure, durature e sostenibili

Le città costituiscono epicentri di innovazione, commercio, cultura, scienza, produttività e progresso sociale. Attualmente, circa il 50% della popolazione globale risiede in centri urbani, una percentuale che si prevede raggiungerà il 60% entro il 2030. Tuttavia, il loro sviluppo e prosperità sono concomitanti a sfide significative, quali il traffico congestionato, la carenza di finanziamenti per i servizi essenziali, l’insufficienza di alloggi adeguati e il deterioramento delle infrastrutture.

Sebbene le città coprano solo il 3% della superficie terrestre, esse sono responsabili di una grande parte del consumo energetico globale, tra il 60% e l’80%, nonché del 75% delle emissioni di gas a effetto serra. Per questo, l’obiettivo n.11 dell’Agenda 2030 mira a pianificare e gestire l’urbanizzazione in modo sostenibile, inclusivo e partecipativo, prestando particolare attenzione ai bisogni delle persone più vulnerabili, come donne, bambini, anziani e disabili. Tale Obiettivo mira inoltre a salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo e, parallelamente, sviluppare sistemi di trasporto che siano più sicuri, convenienti e sostenibili. 

Obiettivo SDGs 12: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

La promozione di modelli sostenibili di produzione e consumo è una strategia cruciale per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Per attuare con successo questa pratica su scala globale, è essenziale che una vasta gamma di attori sociali collabori in modo sinergico. Questi attori comprendono imprese, consumatori, decisori politici, ricercatori, scienziati, rivenditori, mezzi di comunicazione e agenzie di cooperazione allo sviluppo. Questa collaborazione può portare a diversi vantaggi, tra cui la riduzione degli sprechi alimentari, il potenziamento della sicurezza alimentare e la diminuzione degli impatti ambientali legati alla produzione alimentare.

“Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo” è questo l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Obiettivo SDGs 13: affrontare il cambiamento climatico

Molti Stati in via di sviluppo stanno già sperimentando i devastanti effetti dei cambiamenti climatici: condizioni meteorologiche mutevoli, innalzamento del livello del mare e fenomeni meteorologici estremi. Tali Paesi non possono affrontare da sole la sfida imposta dal cambiamento climatico. La cooperazione internazionale diventa pertanto essenziale per fornire loro il supporto necessario per transitare verso un modello a basse emissioni di carbonio.

In linea con questo obiettivo, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ha delineato una serie di obiettivi specifici volti a contrastare il cambiamento climatico, che includono: migliorare la capacità di adattamento ai rischi climatici; integrare misure di cambiamento climatico nelle politiche nazionali; aumentare la sensibilizzazione e l’istruzione e mobilitare finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo. 

Solo attraverso azioni concertate collettive possiamo affrontare questa sfida e costruire un futuro sostenibile per le generazioni avvenire.

Obiettivo SDGs 14: proteggere gli oceani, i mari e le risorse marine

Gli oceani rivestono un ruolo cruciale per l’umanità, con un impatto significativo sul clima, la produzione alimentare e il sostentamento di oltre 3 miliardi di persone. Tuttavia, l’attività umana sta minacciando in modo crescente il benessere degli oceani. Si calcola che il 40% degli oceani del mondo sia fortemente influenzato dalle azioni dell’uomo, tra cui l’inquinamento, l’esaurimento delle risorse ittiche e la perdita di habitat costieri naturali.

A tal fine, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite stabilisce una serie di misure di prevenzione, inclusi nel 14° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG). Tali misure comprendono la riduzione di ogni forma di inquinamento marino entro il 2025; l’incremento dei benefici economici per i piccoli stati insulari in via di sviluppo entro il 2030; la mitigazione dell’acidificazione degli oceani e il potenziamento della conservazione e dell’utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse.

Obiettivo SDGs 15: proteggere l’ecosistema terrestre

Le foreste rivestono un ruolo fondamentale per la vita umana, in quanto producono ossigeno, regolano il clima e contribuiscono alla conservazione del suolo e dell’acqua. Tuttavia, l’attività umana sta avendo un impatto negativo sulla Terra, come nel caso della deforestazione. Si stima che ogni anno vengano persi circa 13 milioni di ettari di foreste, l’equivalente di un’area della dimensione della Grecia. Questo fenomeno distruttivo non solo ha gravi conseguenze sugli ecosistemi, ma minaccia anche i mezzi di sussistenza di molte comunità.

Si stima che circa 2,6 miliardi di persone siano direttamente dipendenti dall’agricoltura. Purtroppo, molte di queste persone si trovano ad affrontare problemi di deterioramento del suolo a causa della deforestazione, mettendo a rischio la loro autosufficienza. Anche la perdita di biodiversità rappresenta un’altra conseguenza drammatica dell’azione umana sulla Terra. Si stima che l’8% delle specie animali conosciute si sia già estinto, mentre il 22% è a rischio di estinzione.

La protezione dell’ecosistema terrestre in tutte le sue forme diventa quindi una priorità assoluta per raggiungere un futuro più luminoso, prospero e sostenibile per tutti.

“Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre” è questo l’Obiettivo 15 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Obiettivo SDGs 16: promuovere società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile

Si calcola che concussione, furto ed evasione fiscale costino ai paesi in via di sviluppo circa 1,26 trilioni di dollari all’anno. Questa somma rappresenta una risorsa preziosa che potrebbe invece essere utilizzata per ridurre la povertà e migliorare l’accesso a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria o le infrastrutture di base.

I danni provocati dalla instabilità sociale si riflettono, purtroppo, anche nell’ambito dell’istruzione. Nei Paesi afflitti da conflitti, si stima che circa il 50% dei bambini abbandoni la scuola primaria. Questo fenomeno non solo compromette il futuro di questi giovani, ma anche il potenziale di crescita economica e stabilità di intere Nazioni.

Per adempiere a tali responsabilità, l’Obiettivo SDGs 16 si promuovere di creare società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile.

Obiettivo SDGs 17: rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

L’Obiettivo 17 incoraggia i Paesi sviluppati a rinnovare il loro impegno nel destinare lo 0,7% del reddito lordo nazionale all’aiuto pubblico e allo sviluppo. Tale iniziativa mira a stimolare una più ampia mobilitazione delle risorse interne, al fine di diminuire la dipendenza dai finanziamenti esterni.

Inoltre, l’Obiettivo sottolinea l’importanza di intensificare la cooperazione internazionale nei settori delle scienze, tecnologia e innovazione. Parallelamente, sostiene attivamente un sistema commerciale multilaterale che sia equo e inclusivo.

In definitiva, l’Agenda 2030 si configura come un elemento fondamentale per soddisfare pienamente le esigenze di ciascun attore coinvolto e per creare il Futuro che vogliamo.

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