Tiziano Treu, già Presidente CNEL, ci offre uno sguardo critico sulle difficoltà incontrate fino ad ora nel percorso di transizione energetica, mettendo in luce la complessità delle questioni che rallentano il progresso verso un mondo più verde.
Secondo Tiziano Treu, nonostante il consenso generale sull’importanza di spostarsi verso fonti di energia rinnovabile, l’Europa e, in particolare, l’Italia stanno facendo i conti con la lentezza del cambiamento. Le cause di questo ritardo non sono solamente finanziarie, il vero intoppo secondo il già Presidente CNEL risiede nella burocrazia: l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie è un processo troppo lento e spesso ostacolato da numerose resistenze locali, inclusi problemi legati alla preservazione del patrimonio archeologico italiano.
Un altro aspetto fondamentale della transizione energetica è la necessità di compensare le centinaia di migliaia di persone che si trovano spiazzate dai cambiamenti rapidi nel settore dell’energia. Queste persone, disorientate da un nuovo tipo di sviluppo, possono finire per opporsi ai cambiamenti necessari se non adeguatamente supportate.
Tiziano Treu e l’opzione nucleare
Tiziano Treu tocca anche il tema controverso del nucleare, che nonostante non sia la prima scelta, potrebbe diventare una necessità se l’Europa vuole mantenere i propri obiettivi ambientali senza posticipare i termini del 2030.
La fusione nucleare, in particolare, viene vista come una possibile soluzione futura grazie alla sua potenzialità di generare energia pulita e sicura, come suggerito anche dal premio Nobel Giorgio Parisi.
Ll’Europa, inclusa l’Italia, deve prepararsi ad allargare il campo delle opzioni energetiche per assicurare che la transizione avvenga senza ulteriori ritardi. Questo potrebbe significare esplorare più a fondo le tecnologie nucleari sicure e meno costose, oltre a continuare a sviluppare e implementare le energie rinnovabili.
La visione di Treu ci invita a riflettere sull’importanza di un approccio equilibrato e realistico alla transizione energetica, riconoscendo i limiti attuali e cercando soluzioni innovative per superarli.
In un mondo che si muove rapidamente verso l’adozione di politiche più verdi, l’Europa non può permettersi di rimanere indietro.
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