Il cambiamento climatico e la crescente consapevolezza dell’importanza della salvaguardia del nostro pianeta stanno spingendo governi, aziende e persone a riconsiderare le loro pratiche e ad abbracciare un futuro più verde. In questo contesto, i “green jobs”, o lavori verdi, stanno emergendo come una forza trainante di questa rivoluzione economica. Questi lavori non solo promettono di creare un impatto positivo sull’ambiente, ma anche di generare opportunità economiche e di occupazione significative.
Cosa sono i green jobs?
Secondo la definizione data dalla United Nations Environment Programme (UNEP), i green jobs sono: “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, dell’industria manifatturiera, della ricerca e sviluppo, della gestione e dei servizi, che contribuiscono in modo significativo alla protezione e al ripristino della qualità ambientale”.
Gli obiettivi posti riguardano la promozione dell’economico sostenibile, il contributo alla realizzazione degli obiettivi climatici globali e la tutela delle preziose risorse del nostro Pianeta. In questo modo, si supera il modello neoclassico che considera l’ambiente solo in termini di “esternalità” e si va verso una green e circular economy.
La green economy rappresenta un quadro economico progettato per permettere alla società di coesistere in armonia con una natura che, innegabilmente, possiede risorse limitate. Il suo scopo preminente è il conseguimento del benessere sociale, rispettando l’ambiente e garantendo al contempo la salvaguardia delle necessità delle generazioni future. A tal proposito, l’Unione Europea ha stanziato ingenti risorse finanziarie, pari a circa 1.000 miliardi di euro, allo scopo di agevolare la transizione verso una green economy. Tale iniziativa è inclusa all’interno del Green New Deal for Europe, un ambizioso piano d’azione che è stato già implementato e ulteriormente sviluppato dal Governo italiano.
La circular economy, d’altra parte, rappresenta una strategia di sviluppo incentrata sulla minimizzazione dell’estrazione di materie prime, mediante l’istituzione di un sistema di continua circolazione di prodotti e risorse. Questo approccio promuove il riutilizzo dei prodotti al termine del loro ciclo di vita, contribuendo in maniera sostanziale alla conservazione delle risorse naturali e alla riduzione degli sprechi.
Green jobs: focus sulla sostenibilità e l’occupazione
Oggi più che mai, i governi europei stanno mostrando un crescente interesse per la transizione verde. Questo impegno è guidato da un ambizioso duplice obiettivo: aumentare l’occupazione e promuovere un’economia orientata alla sostenibilità ambientale.
L’attuale enfasi su questi temi ha suscitato una crescente domanda di professionisti nel campo dei green jobs, obbligando numerose aziende a riconsiderare e adattare il proprio modus operandi per minimizzare l’impatto ambientale e contribuire al perseguimento di un solido Green Deal.
Nel contesto aziendale, questa trasformazione si concretizza nell’impiego di esperti capaci di ottimizzare l’uso delle risorse, gestire i consumi energetici e massimizzare l’utilizzo delle materie prime. L’obiettivo sottostante è quello di cogliere appieno i vantaggi competitivi derivanti dalle nuove professioni e tecnologie che stanno rivoluzionando i mercati europei.
Rapporto GreenItaly 2021: le professioni green più richieste in Italia
Il Rapporto di GreenItaly 2021, redatto dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, offre una prospettiva approfondita sullo stato dei green jobs in Italia.
Lo studio mette in luce il crescente impegno delle imprese italiane nell’adottare pratiche orientate alla sostenibilità e all’innovazione, evidenziando che nel quinquennio 2016-2020 ben oltre 441.000 aziende hanno investito in tecnologie e prodotti green.
Tra le professioni green più richieste in Italia emergono figure di spicco, tra cui l’esperto nella gestione dell’energia (Energy Manager), il professionista specializzato in Bioedilizia, l’operatore nel Terzo Settore e l’esperto nella installazione di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale (Domotica).
Tuttavia, come sottolinea Andrea Prete, il Presidente di Unioncamere, all’interno del rapporto GreenItaly, per accelerare la transizione ecologica è essenziale affrontare la carenza di competenze attraverso programmi formativi adeguati.
La via della sostenibilità e dei green jobs rappresenta non solo un imperativo etico, ma anche una soluzione vantaggiosa dal punto di vista economico. Tuttavia, resta ancora un lungo percorso da compiere per conseguire una vera e propria rivoluzione a favore della transizione ecologica.
Rapporto GreenItaly 2022: i green jobs guidano l’occupazione sostenibile
Attualmente, il mercato del lavoro in Italia sta attraversando una trasformazione significativa, trainata dai green job che costituiscono il fulcro di un processo di transizione verso un’economia ecologicamente sostenibile. Secondo il nuovo rapporto GreenItaly 2022 il numero di green job nel nostro “Sistema Paese” ha toccato i 3,2 milioni, rappresentando il 13,9% dell’occupazione totale.
Particolarmente notevole è la velocità di crescita di questi posti di lavoro: nel 2022, l’incremento dei green job è stato doppio rispetto ad altri settori, con un aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente. Questa espansione è il risultato di investimenti crescenti nella green economy da parte di oltre 510.000 aziende italiane negli ultimi cinque anni. Questi investimenti nella transizione ecologica non solo potenziano l’industria nazionale e riducono i costi a medio termine per le famiglie e le aziende, ma contribuiscono anche alla stabilità finanziaria del Paese.
Esaminando i dettagli dei green job, si notano tendenze positive: una parte considerevole di questi posti di lavoro è offerta con contratti a tempo indeterminato. Inoltre, i green job stanno emergendo come leader nelle assunzioni nei settori chiave come progettazione, logistica, marketing e comunicazione, sottolineando il loro ruolo cruciale nell’innovazione e nello sviluppo delle aziende.
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